Padova Pride, un Pride accessibile a chiunque
Perché abbiamo deciso di fare un Pride accessibile? La vera domanda è: perché non abbiamo mai pensato di farlo prima?
Non c’è inclusione senza accessibilità. Per questo abbiamo lavorato online e offline perché questa edizione del Padova Pride sia accessibile per ogni persona:
In questa pagina trovi tutte le informazioni che ti servono per goderti la giornata.
Vogliamo che sia una festa davvero per chiunque. Non vediamo l’ora di vederti!
Cosa trovi in questa pagina
ZTL e parcheggi accessibili nel centro storico di Padova
Due percorsi: uno ufficiale e uno alternativo
Le caratteristiche del percorso ufficiale
Le caratteristiche del percorso alternativo
Accessibilità dei locali lungo i percorsi
Accessibilità dei discorsi delle persone attiviste
Comunicazioni in diretta, durante l’evento
Informazioni di accessibilità per tipologie di disabilità
Informazioni utili per persone neurodivergenti
Informazioni utili per persone con disabilità motoria
Informazioni utili per persone con disabilità sensoriale
Informazioni utili per persone con disabilità intellettiva o psichica
Informazioni utili per persone con malattia cronica
Piccola guida a un linguaggio accessibile, gentile e rispettoso
ZTL e parcheggi accessibili nel centro storico di Padova
Nel centro storico di Padova normalmente non si può accedere in auto. Ma se hai un contrassegno per persone con disabilità valido e in vista puoi accedere e sostare anche in Zona a Traffico Limitato (ZTL).
- Se sei residente a Padova o se non sei residente ma ci vai spesso, probabilmente hai già comunicato all’ufficio ZTL i numeri di targa delle auto che usi di solito. Se ne usi una diversa comunica la nuova targa via email a zonablu@comune.padova.it allegando questo modulo (link esterno). Puoi farlo anche a posteriori, entro 48 ore da quando hai attraversato la zona ZTL.
- Se non sei residente a Padova e la frequenti solo ogni tanto, puoi comunicare la targa dell’auto con cui hai attraversato la zona ZTL entro 48 ore dal passaggio. Basta inviare un’email a zonablu@comune.padova.it, allegando questo modulo (link esterno).
A Padova ogni parcheggio prevede alcuni posti per persone con disabilità, che hanno diritto alla sosta gratuita. Basta avere il contrassegno per persone con disabilità valido e in vista.
Due percorsi: uno ufficiale e uno alternativo
Quest’anno ci sono 2 percorsi al Pride di Padova: quello ufficiale, con i carri e tantissime persone, e quello alternativo e accessibile, pensato per evitare la folla e i rumori.
Entrambi i percorsi hanno come punto di partenza e di arrivo piazza Alcide de Gasperi, lato via Trieste. Si incrociano anche in piazza dei Signori e in piazza delle Erbe.
Quindi, per riassumere, i punti e gli orari in cui i 2 percorsi si incrociano sono:
- piazza Alcide de Gasperi (lato via Trieste), alle 15:30
- piazza dei Signori e piazza delle Erbe, alle 17:30
- piazza Alcide de Gasperi (lato via Trieste), alle 18:30.
Puoi vedere entrambi i percorsi in anticipo su MyMaps. Nelle mappe sono segnalati anche i punti di defaticamento, i bar con servizi igienici accessibili, le fontanelle, i bar alleati LGBTQIAP+.
Le caratteristiche del percorso ufficiale
- Il percorso ufficiale è in larga parte accessibile, ma ci sono sanpietrini in via San Francesco, sanpietrini tondi su via Vandelli e via del vescovado (ma ci sono i marciapiedi), ciottoli in via Dante Alighieri e sul ponte Molino (ma ci sono i marciapiedi).
- Davanti al secondo e al quarto carro ci saranno le zone bianche: distanziamento, meno musica e schiamazzi, nessun contatto fisico, nessuna foto e nessun fischietto permesso.
- Lungo il percorso ci sono diversi punti di defaticamento: fontanelle, punti di sosta o riposo ordinarie (panchine), o di scarico sensoriale (vie laterali, luoghi ombreggiati e con panchine). Sono indicati nelle mappe.
- All’inizio c’è un’info point accessibilità dove puoi chiedere tutte le informazioni che vuoi.
- Alla fine della parata c’è un’area tranquilla per decomprimere, con sedie, punti morbidi e stimming toy (in piazza Alcide De Gasperi).
Assistenza durante il corteo
Durante tutto il corteo è a disposizione una squadra di persone volontarie dedicate all’accessibilità e all’assistenza personale. Sono tutte formate sull’accessibilità, alcune sono specializzate in psicologia e scienze dell’educazione, alcune conoscono la LIS (lingua italiana dei segni). Le riconosci perché hanno una pettorina fucsia con una bandana bianca sul braccio.
- Trovi un’autoambulanza della Croce Rossa alla fine del corteo. Il personale medico è a disposizione per assistere chiunque abbia problemi di salute durante l’evento.
- Se non ti senti bene, faglielo sapere. In alternativa puoi chiedere aiuto anche a una persona sui carri o volontaria. Le riconosci dalle pettorine fucsia e arancioni.
- Se hai bisogno di acqua, zucchero o tappi per le orecchie, li trovi sui carri.
- Se hai bisogno di sederti puoi chiedere di salire sul lato passeggero dei carri (purtroppo non è accessibile in sedia a rotelle).
- Le navette sono gratuite dalle 16 alle 18 (le trovi dietro al corteo!) e dalle 22 fino all’1 di notte.
- Durante il corteo trovi il team accessibilità nelle 2 zone bianche, una davanti al secondo carro e una in fondo, davanti al quarto carro.
Abbiamo attivato un gruppo WhatsApp con le persone persone volontarie dedicate all’accessibilità e all’assistenza personale, specializzate in psicologia e scienze dell’educazione.
C’è un numero telefonico sempre attivo: +39 351 328 7741.
Puoi anche scriverci un’email: accessibilità@padovapride.it.
Accessibilità dei locali lungo i percorsi
Abbiamo mappato l’accessibilità dei locali (bar, ristoranti) che trovi lungo i due percorsi, quello ufficiale e quello alternativo. Abbiamo usato l’app “WeGlad”. Sulla scheda di ogni locale trovi la foto e le indicazioni dell’entrata, degli interni e dei bagni, con la segnalazione di eventuali ostacoli.
Accessibilità dei discorsi delle persone attiviste
Durante il percorso ci fermiamo in piazza delle Erbe alle 17.00 per riposare e per dare spazio, eventualmente, ai discorsi di persone attiviste della nostra comunità.
Trovi il programma sempre più definito sulla pagina Instagram del Padova Pride, controllala ogni giorno.
- Se hai bisogno di un posto accessibile in sedia a rotelle, contattaci nel gruppo WhatsApp: riserviamo dei posti nelle prime file (sotto il palco o vicino ai carri) proprio per te.
- Durante tutti i discorsi è presente un’interprete LIS. Se hai bisogno di un posto con una buona visibilità dell’interprete, contattaci nel gruppo WhatsApp: riserviamo dei posti nelle prime file (sotto il palco o vicino ai carri) proprio per te.
- Se hai bisogno di seguire i discorsi con la trascrizione, ti consigliamo l’app “Trascrizione istantanea”.
Se ci sono dei ritardi, li comunichiamo sul profilo Instagram del Padova Pride.
- Durante i discorsi faremo delle dirette sul profilo Instagram del Padova Pride.
Informazioni utili per persone neurodivergenti
- Se ti danno fastidio il rumore, gli schiamazzi, i contatti fisici improvvisi, ma vuoi comunque partecipare al corteo lungo il percorso ufficiale, trovi tutte le info di accessibilità qui.
- Se vuoi partecipare al Pride, ma preferisci seguire un percorso alternativo, trovi tutte le info di accessibilità qui.
- Se hai bisogno di acqua, zucchero o tappi per le orecchie, li trovi sui carri.
- Se hai bisogno di sederti puoi chiedere di salire sul lato passeggero dei carri.
- Abbiamo un gruppo WhatsApp in cui ci organizziamo in anticipo per andare insieme al Pride e condividiamo informazioni.
Informazioni utili per persone con disabilità motoria
- Se ti muovi in sedia a rotelle, il percorso alternativo è accessibile.
- Il percorso ufficiale è in larga parte accessibile, ma ci sono sanpietrini in via San Francesco, sanpietrini tondi su via Vandelli e via del vescovado (ma ci sono i marciapiedi), ciottoli in via Dante Alighieri e sul ponte Molino (ma ci sono i marciapiedi).
- Le navette sono gratuite dalle 16 alle 18 (le trovi dietro al corteo!) e dalle 22 fino all’1 di notte.
- Se hai bisogno di un posto accessibile in sedia a rotelle durante i discorsi delle persone attiviste, contattaci nel gruppo WhatsApp: riserviamo dei posti nelle prime file (sotto il palco o vicino ai carri) proprio per te.
- Abbiamo mappato l’accessibilità dei locali che trovi lungo i due percorsi del Pride attraverso l’app WeGlad.
Informazioni utili per persone con disabilità sensoriale
- Le zone più tranquille per i cani da assistenza sono le zone bianche (davanti al secondo carro) e in fondo alla parata (davanti al quarto carro).
- Se ti fa piacere avere una persona che ti accompagni con una formazione specifica sull’accompagnamento a persone cieche e ipovedenti, chiedi a una persona dello staff che trovi nella zona bianca (davanti al secondo carro), oppure chiama il numero +39 351 328 7741, dicci dove sei e concordiamo un punto d’incontro.
- Durante tutti i discorsi è presente un’interprete LIS. Se hai bisogno di un posto con una buona visibilità dell’interprete, contattaci nel gruppo WhatsApp: riserviamo dei posti nelle prime file (sotto il palco o vicino ai carri) proprio per te.
- Se hai bisogno di seguire i discorsi con la trascrizione, ti consigliamo l’app “Trascrizione istantanea”.
Informazioni utili per persone con disabilità intellettiva o psichica
- Se ti danno fastidio il rumore, gli schiamazzi, i contatti fisici improvvisi, ma vuoi comunque partecipare al corteo lungo il percorso ufficiale, trovi tutte le info di accessibilità qui.
- Se vuoi partecipare al Pride, ma preferisci seguire un percorso alternativo, trovi tutte le info di accessibilità qui.
- Se hai bisogno di tappi per le orecchie, li trovi sui carri.
- Abbiamo un gruppo WhatsApp in cui ci organizziamo in anticipo per andare insieme al Pride e condividiamo informazioni.
Piccola guida a un linguaggio accessibile, gentile e rispettoso
Le parole sono importanti. Lo diceva Nanni Moretti, e lo sappiamo bene noi, quasi 30 anni dopo il suo “Palombella Rossa”. Ecco quindi una piccola guida per parlare di e con persone con disabilità in modo accessibile, gentile e rispettoso.
Cosa significa “abilismo”?
È l’atteggiamento discriminatorio nei confronti di una persona con disabilità. Viene dall’inglese “ableism”. Questo termine è stato inserito tra i neologismi di Treccani (link esterno) nel 2019.
Come posso parlare di una persona con una disabilità?
Negli ultimi anni le parole gentili e rispettose per definire una persona disabile sono cambiate molto. Oggi, nel 2023, ti consigliamo di scegliere solamente tra due espressioni: “persona disabile” e “persona con disabilità”. Tra queste, non c’è una scelta più corretta dell’altra: alcune persone preferiscono la prima, altre la seconda. Se vuoi avere la sicurezza di avere il massimo rispetto della volontà della persona di cui stai parlando, chiedi a lei quale espressione preferisce. Ricorda solo di evitare di usare “disabile” come sostantivo (es. “Quel disabile è proprio simpatico”), perché la disabilità è solo una delle tantissime caratteristiche identitarie di una persona. Non diresti mai “Quell’alto è proprio simpatico”, no?
Ci sono parole o espressioni che devo proprio evitare?
Sì, molte, anche se in passato sono state usate senza problemi. Questo succede perché la lingua non è statica, ma cambia insieme alla cultura e alla sensibilità di una società. Quindi evita assolutamente parole come “handicap” e derivati, “invalidità” (anche se viene ancora usata in ambito burocratico), ma anche le buoniste “diversamente abile” o “diversabile”. Quando parli di una disabilità o di una malattia, evita anche le espressioni “essere affetta da” o “essere affetto da”, e preferisci invece il verbo “avere” (es. “Ha una disabilità”, “Ha una malattia”, “Ha la sindrome di Down”): così togli ogni connotazione e giudizio alle tue parole.
Come parlo persone con malattie croniche o mentali?
Evita espressioni che implicano giudizi o pietà, come “essere affetta da” o “essere affetto da”, o “soffrire di”. Preferisci il verbo “avere” (es. “Ha il morbo di Crohn”, “Ha la sindrome bipolare”). Cerca parole neutre: meglio parlare di “condizione” che di “problema”, per esempio. Se le conosci, usa parole precise, come il nome esatto della malattia.
Si dice carrozzina, carrozza, carrozzella…?
Ci sono diversi modi rispettosi di definire lo strumento che permette a molte persone con disabilità motoria di muoversi. (Sì, ci avevi pensato che la carrozzina è uno strumento potentissimo di libertà?) Evita “carrozza” o “carrozzella”. Usa “carrozzina”, “sedia a ruote”, “sedia a rotelle”. Evita anche le espressioni “costretta” o “costretto in carrozzina”: preferisci un più neutro “persona che usa la carrozzina”.
Cosa significa “neurodivergente”?
Per prima cosa, ricorda che la neurodivergenza non è un concetto medico, ma politico. Sono “neurodivergenti” quelle persone che si riconoscono in un funzionamento neurologico differente da quello che è considerato statisticamente “tipico” o “normale”. Vengono spesso stigmatizzate per i comportamenti, percepiti come atipici, che ne derivano. Sono considerate neurodivergenze l’autismo, l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività, in inglese Attention Deficit Hyperactivity Disorder), la disprassia, la dislessia, la discalculia, ma anche la sindrome di Tourette e altre condizioni del neurosviluppo. In realtà possiamo considerare neurodivergenza qualsiasi condizione che comporti neuroatipicità, come PTSD (stress post-traumatico, in inglese Post Traumatic Stress Disorder) o disturbo borderline di personalità. Le persone che non sono neurodivergenti vengono dette solitamente “neurotipiche”.
Come posso parlare di una persona neurodivergente?
La comunità di persone neurodivergenti generalmente preferisce un linguaggio che mette in evidenza il fatto che la neurodivergenza è una caratteristica identitaria importante e non accessoria. Per questo, di solito è meglio usare le espressioni “persona autistica” o “persona ADHD” rispetto alle espressioni “persona con autismo” o “persona con ADHD”. Ma come sempre, nel dubbio, chiedi direttamente alla persona a cui ti stai rivolgendo come preferisce che si parli di lei.
Come posso parlare di una persona cieca o sorda?
Usa gli aggettivi “cieca” e “cieco”, “sorda” e “sordo”. Evita invece le espressioni “non udente” e “non vedente”, che sottolineano una mancanza, evidenziano una lontananza da quella che dovrebbe essere la “normalità” o la “perfezione” (che non esistono). In merito alle persone sorde, infine, evita le parole “sordomuta” e “sordomuto”: rappresenta una convinzione piena di pregiudizi che le persone sorde siano anche mute, quando in realtà non è così.
Come posso definire una persona che non ha una disabilità?
Anche in questo caso, ci sono tantissime parole che denotano un pregiudizio, cioè la convinzione che esista una condizione di “normalità” desiderabile da chiunque, da cui una persona disabile si discosta, avendo un “difetto”. Ebbene, anche in questo caso: non è così. Non dare per scontato che una persona disabile preferisca necessariamente una condizione di non disabilità. E quindi evita parole come “normodotata” o “normodotato”, “normoabile”, o addirittura il secco “normale”. Per definire una persona che non ha una disabilità, ti consigliamo di usare l’espressione “persona non disabile”, o “persona con un corpo temporaneamente non disabile”.
Come posso parlare a una persona con una disabilità?
Esattamente come parli a una persona senza disabilità, con rispetto e gentilezza. Per prima cosa (che però non è sempre così scontata!), rivolgiti direttamente a lei: non usare come tramite la persona che eventualmente la accompagna (amica, assistente, parente che sia). Non trattarla con condiscendenza o pietà. Non dare per scontato che soffra o sia infelice. Non infantilizzarla. Non pensare che sia eroica per il semplice fatto di… vivere e andare in giro in questo mondo. Infine, ricorda che il consenso è fondamentale nel momento in cui ci approcciamo alle persone – tutte.
“Disabile” non è un insulto, mai!
Usare questa parola come offesa nei confronti di un’altra persona è abilista, così come espressioni come “Sei sorda?” o “Sei sordo?”, o “Sei demente?”. Tutte queste espressioni lasciano intendere che la disabilità sia qualcosa di negativo che sarebbe meglio non avere, e che accusiamo l’altra persona di avere.
Ricorda che in ogni momento, per qualsiasi necessità, puoi scriverci o contattarci a questo numero: +39 351 328 7741.
Buon Padova Pride!